1.'A mamma d''e fesse è sempe incinta.
La mamma degli sciocchi è sempre incinta - Cioè: il mondo brulica di stupidi.
2.Dicette 'o pappice vicino â noce: Damme 'o tiempo ca te spertoso!
L'insetto punteruolo disse alla noce: Dammi tempo e ti perforerò - Cioè: chi la dura la vince!
3.A gghiennere e nnepute, chello ca faje è tutto perduto.
A generi e nipoti quel che fai, è tutto perso - Cioè: va perduto il bene fatto ai parenti prossimi che normalmente sono irriconoscenti.
4.'O figlio muto, 'a mamma 'o 'ntenne.
Il figlio muto è compreso dalla madre - Lo si dice di due persone che abbiano un'intesa perfetta come una madre, la sola che riesce ad intendere i desiderii d’un figliuolo muto.
5.San Luca nce s'è spassato...
San Luca ci si è divertito...- Lo si dice di una donna cosí bella che sembra dipinta dal pennello di San Luca, che la tradizione vuole pittore. Ma anche in senso antifrastico quando ci si imbatte in una donna decisamente brutta; in tal caso bisogna intendere lo spassarsi della frase come prendersi una vacanza nel senso che il san Luca protagonista dell’espressione era solito fare dei gran bei quadri(e dunque ritrarre donne belle); nel caso che invece avesse effigiato una donna decisamente brutta lo avrebbe fatto allo scopo di prendersi una vacanza.
6. Quanno siente 'o llatino d' 'e fesse, sta venenno 'a fine d' 'o munno...
Quando senti i fessi parlare in latino, s'approssima la fine del mondo. Cioè: quando gli sciocchi prendono il comando a parole e con i fatti, si preparono tempi grami.
7. Quanno dduje se vònno, ciento nun ce pònno...
Quando due si vogliono, cento non possono contrastarli... Cioè: È decisamente inutile opporsi all'amore di due persone che si amano
8. Me staje abbuffanno 'e zifere 'e viento.
Mi stai riempiendo di refoli di vento. - Cioè: mi stai riempiendo la testa di fandonie
9.Passa 'a vacca...
Transita la vacca. - Cioè: è poverissimo. L'espressione dialettale è una derivazione dal tardo latino: transit vacuus, usata nelle dogane latine per indicare i carri transitanti senza merce, quindi non soggetti a balzelli.
10.Ògne capa è 'nu tribbunale
Ogni testa è un tribunale - Cioè:ognuno decide secondo il proprio metro valutativo.
11.'O pesce fète d''a capa.
Il pesce puzza dalla testa. Cioè: il cattivo esempio parte dall'alto.
12.Pare 'a varca 'e mastu tTore:a poppa cumbattevano e nun 'o sapevano a propra...
Sembra la barca di mastro Salvatore: a poppa combattevano e lo ignoravano a prua cioè:il massimo della disorganizzazione!...
13. Mazze e panelle, fanno 'e figlie bbelle...,panelle senza mazze, fanno 'e figlie pazze!
Botte e cibo saporito, fanno i figli belli, cibo senza percosse fanno i figli matti! - Cioè: nell'educazione dei figli, per ottenerne risultati positivi, occorre contemperare le maniere forti con quelle dolci.
14. Chi s'annammora d''e capille e d''e diente, s'annammora 'e niente...
Chi si lascia conquistare dai capelli e dai denti, s'innamora di niente, perché capelli e denti sono beni che sfioriscono presto..Cioè: non bisogna lasciarsi conquistare dalle apparenze esteriori.
15.Chiagnere cu 'a zizza 'mmocca...
Piangere con la tetta in bocca - Cioè: piangere ingiustificatamente
16.Guàllere e ppazze, venono 'e razza...
Ernie e pazzia sono ereditarie(non si possono eludere).
17.'E fesse so' sempe 'e primme a se fà sèntere...
I fessi son sempre i primi a parlare - cioè: gli sciocchi sono sempre i primi ad esprimere un parere...
18.Dicette Pulicenella:'A meglia mmedicina? Vino 'e cantina e purpette 'e cucina...
Disse Pulcinella:la miglior medicina? Vino stagionato e polpette fatte in casa...
19. Stanno tazza e cucchiara.
Stanno secchio della calcina e cucchiaia. - Cioè:vanno di pari passo, stanno sempre insieme.
20.Stammo asseccanno 'o mare cu 'a cucciulella...
Stiamo prosciugando il mare con la conchiglia - Cioè: ci siamo imbarcati in un'impresa impossibile...
21.Arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d''a cannela.
Arrostire il formaggio con il fumo di una candela - cioè:tentare di far qualcosa con mezzi inadeguati.
22.'A mala nuttata e 'a figlia femmena.
La notte travagliata ed il parto di una figlia - cioè: Le disgrazie non vengono mai sole.
23.Nun tené manco 'a capa 'e si' Vicienzo.
Non aver nemmeno la testa del sig. Vincenzo. Cioè:esser poverissimo. 'a capa 'e si' Vicienzo è la corruzione dell'espressione latina:caput sine censu ovverossia:persona senza alcun reddito, persona che pertanto non pagava tasse.
24.Dicette munsignore ô cucchiere:"Va' chiano , ca vaco 'e pressa!"
Disse il monsignore al suo cocchiere:"Va' piano, ché ò premura!" Ossia:la fretta è una cattiva consigliera
25.Senza denare nun se cantano messe.
Senza denaro non si celebrano messe cantate. Cioé: tutto à il suo prezzo.
26.A cuoppo cupo poco pepe cape.
Nel cartoccetto conico pieno entra poco pepe. Cioè: chi è sazio non può riempirsi di più (in tutti i sensi).
27.Giacchino mettette 'a legge e Giacchino fuje 'mpiso.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso: Con riferimento a Gioacchino Murat ucciso a Pizzocalabro in attuazione di una norma da lui stesso dettata
28.A aldare sgarrupato nun s'appicceno cannele.
Ad altare diruto non portar ceri accesi. - Figuratamente: Non corteggiare donne anziane.
29. Si ll'aucielle canuscessero 'o ggrano, nun ne lassassero manco n' aceno!
Se gli uccelli conoscessero il grano, non ne lascerebbero un chicco! - Cioè: se gli uomini fossero a conoscenza di tutti i benefici che la vita offre, ne approfitterebbero sempre.
30.Dicette Pulicenella: pe mare nun ce stanno taverne.
Disse Pulcinella: in mare non vi sono ripari.Cioè: è sconsigliato mettersi in situazioni pericolose che non offrono scampo.
31. Scarte fruscio e piglie primera.
Cader dalla padella nella brace.
32.Va' dinto 'e chiesie granne ca truove segge e scanne...
Va' nelle chiese grandi dove troverai sedie e scranni - Cioè: Chi vuol qualcosa lo deve cercare nei negozi piú grandi che sono i piú forniti.
33.Femmene, ciucce e crape tenono tutte una capa.
Donne, asini e capre ànno tutti una medesima testa (ragionano tutti alla medesima maniera!)
34.Ll'ommo cu 'a parola e 'o vojo cu 'e ccorne.
L'uomo si conquista prendendolo con la parola, il bue tenendolo per le corna.
35.'Ntiempo'e tempesta, ogne pertuso è ppuorto!
In caso di necessità, qualunque buco può servire da porto!
sabato 11 dicembre 2010
mercoledì 31 marzo 2010
Essere nerd oggi
nerd
s.
1 (sl. spreg.) persona tenuta in scarsa considerazione; scemo; nullità; (Am,colloq) imbranato m., personaggio m. fantozziano.
2 (sl. inform.) fanatico del computer.
Sono un Nerd.
Cioè, io sono un nerd vecchio stampo ma sono sempre un nerd, e ne vado anzi fiero.
Ma cosa vuol dire essere nerd? Soprattutto, cosa vuol dire OGGI essere un nerd?
Secondo me i tratti distintivi di un nerd sono…
1) Come veste un nerd? Prima i nerd vestivano in modo molto distintivo: occhialoni con la montatura spessa di corno (meglio se nera e meglio ancora se con un pezzettino di nastro adesivo che teneva le stanghette su), capello ingelatino alla leccata di vacca (aderente cioè al cranio), maglietta consunta o camicia a quadri oppure camicia monotinta con gilet di maglia smanicato, pantalone alla pinocchietto e scarpe tipo Lumberjack o da ginnastica basse. Le ragazze cambiavano solo per la gonna sotto il ginocchio a quadri scozzesi, la camicetta spesso rosa o bianca con i bottoni bianchi bene in evidenza e le scarpe basse, abolito il tacco.
OGGI come vestono? Beh direi che lo sdoganamento dell’immagine del nerd è passato attraverso gli anni ’80, i college americani, i computers e la moda, che ha trasformato l’abbigliamento del nerd in una sorta di must per determinate classi sociali. Oggi i nerd vestono in modo molto da college americano: pantaloni comodi, scarpe da ginnastica, magliette oversize con spesso immagini di carattere informatico o di giochi di ruolo (qualche volta anche con una pornostar sopra), gli occhiali forse sono rimasti l’unica cosa che ancora resiste del vecchio abbigliamento insieme al capello ingelatinato, anche se ormai è l’eccezione e non la regola.
Le ragazze conservano la gonna a scacchi che però si è accorciata e si vestono spesso con una molto più comoda maglietta, cambiando le scarpe basse con gli stivali. Alcune di loro indossano abiti di foggia gotica o che abbondano di pizzi e merletti.
2) Che musica ascoltano i nerd? La musica forse è una delle poche cose che in questi anni non è mai cambiata nella realtà nerd. I nerd ascoltano spessissimo musica elettronica e rock, spesso con testi che riflettono la vita di tutti i giorni e che elaborano i loro piccoli grandi problemi. Gruppi come i Weezer o i Daft Punk possono dare un’ottima idea del tipo di musica che i nerd ascoltano oggigiorno. Non è però neanche da disdegnare la musica pop-punk di ultima generazione o il metal epico e sinfonico con argomenti spesso fantasy (un nome su tutti: Blind Guardian).
3) Che cosa legge un nerd? La lettura cartacea ha ceduto il passo alla lettura del Web. Ormai il tempo delle riviste di informatica è quasi tramontato, resistono solo alcune riviste di settore lette dai nerd veramente informatici.
Il nerd legge i blog degli amici, le e-zine sugli argomenti che gli interessano e non ama moltissimo Facebook tranne alcune sue applicazioni: preferisce leggere articoli in rete da siti di protesta civile, su come modificare il suo pc, su quale Debian sia migliore per il suo IPhone…. Il mondo lo interessa relativamente poco ma segue con occhio critico gli avvenimenti di una certa risonanza mondiale ed è capace di organizzare abbastanza efficacemente un network di informazioni per trasmettere ciò che gli interessa con un tam-tam mediatico imbarazzante per velocità e diffusione.
4) Quali sono i passatempi del nerd? Beh, questa è davvero l’unica cosa che non è cambiata, anzi si è ampliata nel tempo. Considerando ormai must inattaccabili i giochi di ruolo, l’elettronica e le consolle, nel tempo si sono aggiunti le rivisitazioni storiche e il gioco di ruolo dal vivo, le fiere di giochi, il cosplay, le carte collezionabili come Magic, i giochi da tavolo come Warhammer 40.000, l’IPod, i MMORPG come World of Warcraft, i blog (da seguire “Order of the Stick” e “Storie dalla Sala Macchine”), il computer (al 99,99% con l’ultima distro di Linux), andare ai concerti… Paradossalmente il nerd oggi è molto meno asociale dei suoi colleghi “normale” in quanto i suoi canali di socializzazione sono molto più efficaci e diretti, partendo da un background comune e sfociando quasi in un neocameratismo informatico che rinsalda le amicizie.
Come mai ho detto tutto ciò? Credo perché secondo me era il caso di dirlo, tutto qui.
E perchè io mi sento taaanto nerd. :)
s.
1 (sl. spreg.) persona tenuta in scarsa considerazione; scemo; nullità; (Am,colloq) imbranato m., personaggio m. fantozziano.
2 (sl. inform.) fanatico del computer.
Sono un Nerd.
Cioè, io sono un nerd vecchio stampo ma sono sempre un nerd, e ne vado anzi fiero.
Ma cosa vuol dire essere nerd? Soprattutto, cosa vuol dire OGGI essere un nerd?
Secondo me i tratti distintivi di un nerd sono…
1) Come veste un nerd? Prima i nerd vestivano in modo molto distintivo: occhialoni con la montatura spessa di corno (meglio se nera e meglio ancora se con un pezzettino di nastro adesivo che teneva le stanghette su), capello ingelatino alla leccata di vacca (aderente cioè al cranio), maglietta consunta o camicia a quadri oppure camicia monotinta con gilet di maglia smanicato, pantalone alla pinocchietto e scarpe tipo Lumberjack o da ginnastica basse. Le ragazze cambiavano solo per la gonna sotto il ginocchio a quadri scozzesi, la camicetta spesso rosa o bianca con i bottoni bianchi bene in evidenza e le scarpe basse, abolito il tacco.
OGGI come vestono? Beh direi che lo sdoganamento dell’immagine del nerd è passato attraverso gli anni ’80, i college americani, i computers e la moda, che ha trasformato l’abbigliamento del nerd in una sorta di must per determinate classi sociali. Oggi i nerd vestono in modo molto da college americano: pantaloni comodi, scarpe da ginnastica, magliette oversize con spesso immagini di carattere informatico o di giochi di ruolo (qualche volta anche con una pornostar sopra), gli occhiali forse sono rimasti l’unica cosa che ancora resiste del vecchio abbigliamento insieme al capello ingelatinato, anche se ormai è l’eccezione e non la regola.
Le ragazze conservano la gonna a scacchi che però si è accorciata e si vestono spesso con una molto più comoda maglietta, cambiando le scarpe basse con gli stivali. Alcune di loro indossano abiti di foggia gotica o che abbondano di pizzi e merletti.
2) Che musica ascoltano i nerd? La musica forse è una delle poche cose che in questi anni non è mai cambiata nella realtà nerd. I nerd ascoltano spessissimo musica elettronica e rock, spesso con testi che riflettono la vita di tutti i giorni e che elaborano i loro piccoli grandi problemi. Gruppi come i Weezer o i Daft Punk possono dare un’ottima idea del tipo di musica che i nerd ascoltano oggigiorno. Non è però neanche da disdegnare la musica pop-punk di ultima generazione o il metal epico e sinfonico con argomenti spesso fantasy (un nome su tutti: Blind Guardian).
3) Che cosa legge un nerd? La lettura cartacea ha ceduto il passo alla lettura del Web. Ormai il tempo delle riviste di informatica è quasi tramontato, resistono solo alcune riviste di settore lette dai nerd veramente informatici.
Il nerd legge i blog degli amici, le e-zine sugli argomenti che gli interessano e non ama moltissimo Facebook tranne alcune sue applicazioni: preferisce leggere articoli in rete da siti di protesta civile, su come modificare il suo pc, su quale Debian sia migliore per il suo IPhone…. Il mondo lo interessa relativamente poco ma segue con occhio critico gli avvenimenti di una certa risonanza mondiale ed è capace di organizzare abbastanza efficacemente un network di informazioni per trasmettere ciò che gli interessa con un tam-tam mediatico imbarazzante per velocità e diffusione.
4) Quali sono i passatempi del nerd? Beh, questa è davvero l’unica cosa che non è cambiata, anzi si è ampliata nel tempo. Considerando ormai must inattaccabili i giochi di ruolo, l’elettronica e le consolle, nel tempo si sono aggiunti le rivisitazioni storiche e il gioco di ruolo dal vivo, le fiere di giochi, il cosplay, le carte collezionabili come Magic, i giochi da tavolo come Warhammer 40.000, l’IPod, i MMORPG come World of Warcraft, i blog (da seguire “Order of the Stick” e “Storie dalla Sala Macchine”), il computer (al 99,99% con l’ultima distro di Linux), andare ai concerti… Paradossalmente il nerd oggi è molto meno asociale dei suoi colleghi “normale” in quanto i suoi canali di socializzazione sono molto più efficaci e diretti, partendo da un background comune e sfociando quasi in un neocameratismo informatico che rinsalda le amicizie.
Come mai ho detto tutto ciò? Credo perché secondo me era il caso di dirlo, tutto qui.
E perchè io mi sento taaanto nerd. :)
martedì 23 marzo 2010
Ciao Anna
La morte non è niente.
Io sono solo passata nella stanza accanto.
Io sono io, tu sei tu.
Ciò che eravamo l’uno per l’altro, lo saremo sempre.
Dammi il nome che mi hai sempre dato.
Parlami come hai sempre fatto.
Non usare un tono differente,
non prendere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Prega, sorridi, pensa a me, prega per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come è sempre stato,
senza enfasi alcuna, senza traccia d’ombra.
La vita significa ciò che ha sempre significato.
Il filo non si è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dal tuo pensiero semplicemente
perchè sono fuori dalla tua vita ?
Io ti attendo.
Non sono lontana, sono dall’altra parte della strada.
Vedi, va tutto bene.
Tratta da : “L’amore non finisce mai”
di Canon Henry Scott Holland
Io sono solo passata nella stanza accanto.
Io sono io, tu sei tu.
Ciò che eravamo l’uno per l’altro, lo saremo sempre.
Dammi il nome che mi hai sempre dato.
Parlami come hai sempre fatto.
Non usare un tono differente,
non prendere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Prega, sorridi, pensa a me, prega per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come è sempre stato,
senza enfasi alcuna, senza traccia d’ombra.
La vita significa ciò che ha sempre significato.
Il filo non si è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dal tuo pensiero semplicemente
perchè sono fuori dalla tua vita ?
Io ti attendo.
Non sono lontana, sono dall’altra parte della strada.
Vedi, va tutto bene.
Tratta da : “L’amore non finisce mai”
di Canon Henry Scott Holland
lunedì 25 gennaio 2010
Open Cola
Ingredienti per l'essenza:
3,50 ml olio d'arancia
1,00 ml olio di limone
1,00 ml olio di noce moscata
1,25 ml olio di cassia
0,25 ml olio di coriandolo
0,25 ml olio di neroli
2,75 ml olio di lime
0,25 ml olio di lavanda
10 g di gomma arabica
3 ml di acqua
Ingredienti per lo sciroppo
2 cucchiai di essenza (sopra citata)
3 e 1/2 cucchiai di acido citrico
2,28 l di acqua
2,36 Kg di zucchero bianco granulare
1/2 cucchiaino di caffeina, circa 20 ml (opzionale)
30 ml di caramello
Preparazione dell'essenza
Miscelate gli oli in una tazza.
Aggiungete la gomma arabica e mescolateli con un cucchiaio.
Aggiungete l'acqua e amalgamate il composto.
In alternativa potete utilizzare anche un mixer e frullare il tutto per 5 minuti.
La miscela può essere tenuta in frigo in un contenitore sigillato oppure a temperatura ambiente.
Preparazione dello sciroppo
Aggiungete a 5 millilitri di essenza i 3 cucchiai e mezzo di acido citrico, poi l'acqua e infine lo zucchero.
Se preferite potete aggiungere la caffeina facendo attenzione a scioglierla molto bene.
Aggiungete poi i 30 ml di caramello.
Per finire la vostra Cola Cola dovete calcolare per ogni parte di sciroppo 5 parti di acqua gassata.
3,50 ml olio d'arancia
1,00 ml olio di limone
1,00 ml olio di noce moscata
1,25 ml olio di cassia
0,25 ml olio di coriandolo
0,25 ml olio di neroli
2,75 ml olio di lime
0,25 ml olio di lavanda
10 g di gomma arabica
3 ml di acqua
Ingredienti per lo sciroppo
2 cucchiai di essenza (sopra citata)
3 e 1/2 cucchiai di acido citrico
2,28 l di acqua
2,36 Kg di zucchero bianco granulare
1/2 cucchiaino di caffeina, circa 20 ml (opzionale)
30 ml di caramello
Preparazione dell'essenza
Miscelate gli oli in una tazza.
Aggiungete la gomma arabica e mescolateli con un cucchiaio.
Aggiungete l'acqua e amalgamate il composto.
In alternativa potete utilizzare anche un mixer e frullare il tutto per 5 minuti.
La miscela può essere tenuta in frigo in un contenitore sigillato oppure a temperatura ambiente.
Preparazione dello sciroppo
Aggiungete a 5 millilitri di essenza i 3 cucchiai e mezzo di acido citrico, poi l'acqua e infine lo zucchero.
Se preferite potete aggiungere la caffeina facendo attenzione a scioglierla molto bene.
Aggiungete poi i 30 ml di caramello.
Per finire la vostra Cola Cola dovete calcolare per ogni parte di sciroppo 5 parti di acqua gassata.
Sara Teasdale - Cadrà dolce la pioggia
There will come soft rain and the smell of the ground,
And swallows circling with their shimmering sound;
And frogs in the pools singing at night,
And wild plum trees in tremulous white;
Robins will wear their feathery fire,
Whisding their whims on a low fence-wire;
And not one will know of the war, not one
Will care at last when it is done.
Not one would mind, neither bird nor tree,
If mankind perished utterly;
And Spring herself, when she woke at dawn
Would scarcely know that we were gone .1
1) Cadrà dolce la pioggia e si diffonderà il profumo della terra, / le rondini voleranno in cerchio stridendo; / canteranno le rane negli stagni a notte alta, / e i pruni selvatici biancheggeranno tremuli; / i pettirossi si vestiranno di penne di fuoco, / fischiando le loro ariette sugli steccati; / e nessuno saprà della guerra, nessuno / si curerà infine quando tutto sarà compiuto, / né albero, né uccello / farà caso all’umanità morente; / e la stessa primavera, quando si leva all'alba / appena s’accorgerà che ce ne siamo andati.
And swallows circling with their shimmering sound;
And frogs in the pools singing at night,
And wild plum trees in tremulous white;
Robins will wear their feathery fire,
Whisding their whims on a low fence-wire;
And not one will know of the war, not one
Will care at last when it is done.
Not one would mind, neither bird nor tree,
If mankind perished utterly;
And Spring herself, when she woke at dawn
Would scarcely know that we were gone .1
1) Cadrà dolce la pioggia e si diffonderà il profumo della terra, / le rondini voleranno in cerchio stridendo; / canteranno le rane negli stagni a notte alta, / e i pruni selvatici biancheggeranno tremuli; / i pettirossi si vestiranno di penne di fuoco, / fischiando le loro ariette sugli steccati; / e nessuno saprà della guerra, nessuno / si curerà infine quando tutto sarà compiuto, / né albero, né uccello / farà caso all’umanità morente; / e la stessa primavera, quando si leva all'alba / appena s’accorgerà che ce ne siamo andati.
mercoledì 20 gennaio 2010
Alissa (racconto giovanile)
“Stasera sarà l’ultima sera che piove.
Poi il resto lo faranno le mie lacrime…”
Alissa guarda la finestra e ascolta distrattamente le parole della canzone su una radio locale. Non ha voglia di pensare e così ha alzato il volume del suo ministereo ricevendo subito dopo le consuete bussate sul muro da parte del padre, troppo stanco per capire e desideroso di un buon riposo.
Allora, con un sospiro di rassegnazione, si è alzata e ha collegato le cuffie in modo da tenersi il suo dolore per sé.
Guarda fuori dal suo appartamento in pieno centro cittadino, un cielo grigio morto con nuvole elettriche sullo sfondo che fanno a gara a chi oscura di più la Luna risponde quasi al suo umore, all’umore di una ragazza che non ha più voglia di scherzare.
Intanto il continuo e sommesso rombo di autoveicoli fa da colonna sonora ai pochi passanti infreddoliti e veloci di questa sera d’inverno.
Alissa sente il peso dei suoi 15 anni e non ci vuole pensare: la scuola, gli amici, i probabili fidanzati, tutto passa in secondo piano rispetto al suo tormento.
Ripensa a quando tutto ciò è cominciato, durante una gita fuori porta con alcune amiche; quella forte sensazione, estranea ed affascinante, che le prendeva la bocca dello stomaco, quando lei vedeva Andrea.
Andrea, 16 anni, un fisico forte e statuario già per la sua età, la guardava in modo del tutto nuovo, desideroso.
E a ripensarci, di nuovo quella sensazione forte e annullante, quel dolore sublime nel fondo dell’anima.
Improvvisamente Alissa si alza, si leva le cuffie e va vicino alla sua libreria: dopo un rapido sguardo, sceglie con sicurezza un volume pieno di cuoricini da una mensola centrale.
Risoluta apre il grande libro verso una pagina già segnata e comincia a ridere sommessamente: ecco la foto del mio amore, pensa.
Peccato non stia bene in bikini.
Poi il resto lo faranno le mie lacrime…”
Alissa guarda la finestra e ascolta distrattamente le parole della canzone su una radio locale. Non ha voglia di pensare e così ha alzato il volume del suo ministereo ricevendo subito dopo le consuete bussate sul muro da parte del padre, troppo stanco per capire e desideroso di un buon riposo.
Allora, con un sospiro di rassegnazione, si è alzata e ha collegato le cuffie in modo da tenersi il suo dolore per sé.
Guarda fuori dal suo appartamento in pieno centro cittadino, un cielo grigio morto con nuvole elettriche sullo sfondo che fanno a gara a chi oscura di più la Luna risponde quasi al suo umore, all’umore di una ragazza che non ha più voglia di scherzare.
Intanto il continuo e sommesso rombo di autoveicoli fa da colonna sonora ai pochi passanti infreddoliti e veloci di questa sera d’inverno.
Alissa sente il peso dei suoi 15 anni e non ci vuole pensare: la scuola, gli amici, i probabili fidanzati, tutto passa in secondo piano rispetto al suo tormento.
Ripensa a quando tutto ciò è cominciato, durante una gita fuori porta con alcune amiche; quella forte sensazione, estranea ed affascinante, che le prendeva la bocca dello stomaco, quando lei vedeva Andrea.
Andrea, 16 anni, un fisico forte e statuario già per la sua età, la guardava in modo del tutto nuovo, desideroso.
E a ripensarci, di nuovo quella sensazione forte e annullante, quel dolore sublime nel fondo dell’anima.
Improvvisamente Alissa si alza, si leva le cuffie e va vicino alla sua libreria: dopo un rapido sguardo, sceglie con sicurezza un volume pieno di cuoricini da una mensola centrale.
Risoluta apre il grande libro verso una pagina già segnata e comincia a ridere sommessamente: ecco la foto del mio amore, pensa.
Peccato non stia bene in bikini.
venerdì 15 gennaio 2010
Rassegna stampa semiseria XIX
Obama: "Bush partecipi agli aiuti per Haiti, dopo quello che gli ha fatto mi sembra il minimo".
Haiti, "Mancano ad appello 100 italiani. Domani vogliamo la giustificazione firmata dai genitori."
Obama, tassa per responsabilità crisi. L'Italia medita di uscire dall'ONU.
Carra e Lusetti lasciano Pd per Udc. Tornano alla casa del Padre.
Lieve malore al Senato per la Bonino. Le avevano proposto un menage a trois con la Polverini e Storace.
Bersani: "Sulle riforme il governo è confuso". La tattica del gas esilarante sta funzionando.
Papa: "la politica guardi alla persona". Brunetta la prende malissimo.
"Pm come Tartaglia", il Csm interviene: "Non lo abbiamo ancora colpito, dannazione!"
Tremonti:"Il fisco non è giusto né efficace. Se non fosse così lo avremmo cancellato da tempo".
Giustizia, Schifani:"Ora clima sia sereno. Per il maltempo ci basta la nebbia padana..."
Haiti, "Mancano ad appello 100 italiani. Domani vogliamo la giustificazione firmata dai genitori."
Obama, tassa per responsabilità crisi. L'Italia medita di uscire dall'ONU.
Carra e Lusetti lasciano Pd per Udc. Tornano alla casa del Padre.
Lieve malore al Senato per la Bonino. Le avevano proposto un menage a trois con la Polverini e Storace.
Bersani: "Sulle riforme il governo è confuso". La tattica del gas esilarante sta funzionando.
Papa: "la politica guardi alla persona". Brunetta la prende malissimo.
"Pm come Tartaglia", il Csm interviene: "Non lo abbiamo ancora colpito, dannazione!"
Tremonti:"Il fisco non è giusto né efficace. Se non fosse così lo avremmo cancellato da tempo".
Giustizia, Schifani:"Ora clima sia sereno. Per il maltempo ci basta la nebbia padana..."
mercoledì 13 gennaio 2010
Poesia - Per L.
La nostra storia va
Portata dal vento di città
Nei primi giorni di gennaio
E la prima pioggia va
Forse mi aiuterà
A piangere di là
Mentre tu sei andata già
E forse arriverà
Qualcosa che ti dirà
Che ti permetterà
Di capire
Di capirmi
Ma quante volte
Ti ho cercato poi per niente
Quante volte
Ti ho amato poi per niente
Quante volte
Nei miei sogni eri presente
E quanto amore
Che mi ha fatto impazzire
Quanto amore
Gelato come un fiore d’inverno
Quanto amore
Nascosto tra le pieghe del mio cuore
Ma ricomincerò a vivere
Grazie al mio Aprile
E la mia anima rinascerà
Tra le scene nostalgiche
Di noi due
E che sia maledetta
Questa poesia
Che mi fa parlare ancora di te
Sempre di te
Portata dal vento di città
Nei primi giorni di gennaio
E la prima pioggia va
Forse mi aiuterà
A piangere di là
Mentre tu sei andata già
E forse arriverà
Qualcosa che ti dirà
Che ti permetterà
Di capire
Di capirmi
Ma quante volte
Ti ho cercato poi per niente
Quante volte
Ti ho amato poi per niente
Quante volte
Nei miei sogni eri presente
E quanto amore
Che mi ha fatto impazzire
Quanto amore
Gelato come un fiore d’inverno
Quanto amore
Nascosto tra le pieghe del mio cuore
Ma ricomincerò a vivere
Grazie al mio Aprile
E la mia anima rinascerà
Tra le scene nostalgiche
Di noi due
E che sia maledetta
Questa poesia
Che mi fa parlare ancora di te
Sempre di te
mercoledì 6 gennaio 2010
Attaccarsi al tram
L'espressione trova la sua origine nella possibilità per i passeggeri dei più lenti tram del passato di viaggiare, in ogni caso più scomodamente, restando aggrappati alle strutture esterne, specialmente avendolo "preso al volo", giunti che già partiva o in un passaggio a bassa velocità del mezzo (al tempo operazione consentita): va intesa come la risposta spregiativa di chi invece un posto regolare era riuscito a raggiungerlo ("E io? / C'è posto anche per me?" "E tu ti attacchi / Adesso ti attacchi").
Oggi l'espressione è utilizzata in senso figurato per indicare la situazione di chi si vede costretto a rinunciare a un obiettivo, per non aver raggiunto le condizioni necessarie ad ottenerlo (per esempio, chi è arrivato fuori tempo massimo ad un impegno e vi deve rinunciare o perde il proprio turno o ne viene escluso). Equivale a "scordarselo" / "ormai poterselo dimenticare" ecc.
Oggi l'espressione è utilizzata in senso figurato per indicare la situazione di chi si vede costretto a rinunciare a un obiettivo, per non aver raggiunto le condizioni necessarie ad ottenerlo (per esempio, chi è arrivato fuori tempo massimo ad un impegno e vi deve rinunciare o perde il proprio turno o ne viene escluso). Equivale a "scordarselo" / "ormai poterselo dimenticare" ecc.
martedì 5 gennaio 2010
Dual Signs: Sheep and Aries
Despite your ardor and dynamism, you do show a clear tendency to utopia or mysticism. You often have the desire to be elsewhere or to have something else which is not of this world. Basically hedonistic, you love life and its pleasures, but you can renounce them altogether should circumstances require it.
You're more emotive and sensitive than you want to appear. Tender and mischievous at the same time, you've much charm, humor, and funniness, which renders your company very agreeable and much sought for.
You also have a really charitable and compassionate heart. One can always hope to get from you a comforting word, a meal, or material aid. Some people may find you somewhat foolish, but all recognize your goodness. Obliging, but with fits of laziness, you know better than anyone how to make yourself loved.
One could say that you lack realism and good common sense. In compensation, intuition and luck often come to assist you. You earn money easily and spend it offhand, without concern for possible consequences.
Heartwise, your strong passions intimately mingle with huge illusions, which can entail confused and entangled situations. You tend too much to yearn for what is manifestly out of your reach, or to idealize reality exaggeratedly. Sometimes you suffer from or make suffer from treacheries.
You're more emotive and sensitive than you want to appear. Tender and mischievous at the same time, you've much charm, humor, and funniness, which renders your company very agreeable and much sought for.
You also have a really charitable and compassionate heart. One can always hope to get from you a comforting word, a meal, or material aid. Some people may find you somewhat foolish, but all recognize your goodness. Obliging, but with fits of laziness, you know better than anyone how to make yourself loved.
One could say that you lack realism and good common sense. In compensation, intuition and luck often come to assist you. You earn money easily and spend it offhand, without concern for possible consequences.
Heartwise, your strong passions intimately mingle with huge illusions, which can entail confused and entangled situations. You tend too much to yearn for what is manifestly out of your reach, or to idealize reality exaggeratedly. Sometimes you suffer from or make suffer from treacheries.
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