La notte mi ha tenuto compagnia
Aspettando con me l’arrivo del sole
E le stelle mi hanno cantato
La dolce ninna nanna del tempo
E ho chiesto al giorno chi sono
Cosa ci faccio qui e dove mi trovo
Quando mi sono svegliato da questo sonno
Dove ero finito in tutto questo tempo
In questo tempo in cui tu eri in me
Anche se non ti vedevo continuavi ad essere in me
Come cercare di non vedere qualcosa
Che ti è rimasto in mezzo ai piedi
E alla fine ti convinci che non ci sia
Straordinaria è la mente su queste cose
Ed inciampi su qualcosa che non sai
Qualcosa che hai dimenticato ben bene
Ma gli scheletri reclamano la loro attenzione
E rispuntano quando meno te lo aspetti
e la loro comparsa è come un colpo al cuore
la pugnalata alla schiena di un tuo caro amico
Ma stavolta il dolore è stato diverso:
è stato come levarsi un pezzo marcio di anima,
come perdere parte di sé e recuperare la vita,
come morire e rinascere nello stesso momento.
E dopo il primo momento di angoscia
Dopo le prime lacrime e le solite domande
È partita piano la riscossa del cuore
Un suono che faticavo a riconoscere
Era la voce delle persone che mi amano
Le facce di chi mi è stato vicino in questi tempi
Con i loro consigli, le loro parole di saggezza
E il loro affetto, la loro vicinanza, il loro cuore
Ma una strada è sempre molto personale
E va percorsa per come ti porta
Con il suo carico di destinazioni, imbarchi,
treni persi e smarriti, bagagli persi e ritrovati
Ed ora eccomi qui a ripartire da me
A riprendere il mio posto nella danza del mondo
Con qualcosa di diverso dal passato:
mi sono ricordato come si sorride.
martedì 25 novembre 2008
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