Estate 1996. Casa di Daniela N., nostra amica del parco, notevolmente pettoruta.
Stiamo guardando i suoi noiosissimi disegni a mano libera con cui lei prendeva i 9 e i 10 al suo liceo psico-pedagogico sperimentale ed io mi sto addormentando sul suo divano, con in mano uno di quei cilindri di cartone in cui si tengono i cartoncini.
Gioco, gioco, alla fine il cilindro colpisce il suo seno in pieno, con le sue lamentele.
Roberto (nostro amico) esclama:"Uà, sembrava la spada nella roccia!"
Io: "Io direi la spada nella boccia."
Minuto di silenzio gelato e poi tutti si alzano e se ne vanno.
Eh sì, sono sempre stato un grande... :D
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1 commento:
ehm....
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