giovedì 10 settembre 2009

Una settimana di sfiga - parte I

Allora, ho un po’ di arretrati da smaltire con voi.
Lo faccio ora.

Partiamo da lunedì.
Chiamo per il mio nuovo appartamento e scopro solo ora (solo ora perché lo stronzo dell’immobiliare era in vacanza in Portogallo fino a una settimana fa) che l’appartamento in cui dovrei stare è ahimè bloccato per un’azione legale: non può né essere affittato né tantomeno visionato. Almeno fino ad inizio ottobre. Cioè io dovrei smammare tra 10 giorni dal mio vecchio appartamento e dove vado? Stavo pensando di costruirmi una casetta sul Reno usando gli scatoloni come mattoni del Lego.
La sera per rilassarmi vado alla festa di una mia amica che ha finito gli esami e la riaccompagno a casa alticcia.
Quando torno a casa, magia delle magie, non si apre la macchina: si sono bloccate le chiusure elettroniche delle portiere.
All’una di notte sono dovuto uscire dal cofano della mia macchina con i vicini che hanno chiamato la Polizia ed io che ho dovuto spiegare agli agenti che la mia auto era MIA.

Martedì continua la saga: al lavoro mi sporco completamente le mani con un toner che non ne voleva sapere di stare al suo posto e vado a pranzo al ristorante biologico con i miei colleghi. Lì, nella calma più totale, mentre infilzo la forchetta in un pomodoro gratinato, questo decide di vendicare le anime di tutti i pomodori infilzati nei secoli e defunti sulle tavole italiane ed esplode con un ultimo gesto kamikaze: di solito si dice che chi si trova al centro di un’esplosione sopravvive. Se è di pomodoro no.
Grazie alla mia mole sono riuscito a coprire il muro ma la mia bellissima camicia ne ha profondamente risentito tra le risate (ovvie) dei miei colleghi e la cameriera che NON AVEVA uno smacchiatore.
Torno a casa, cerco di riparare la portiera (o almeno di capire l’entità del danno) e una volta appurato che si sono rotti i cilindretti delle due maniglie rimonto tutto e richiudo la macchina: vado per aprire la portiera del lato guida ma la maniglia ha deciso di suicidarsi e la portiera rimane al suo posto mentre io ora ho in mano una maniglia inservibile.

Ora è solo giovedì, sembra non essere successo niente di grave ma sono preoccupato: questo trasloco mi sta costando “sudore, sangue e lacrime”. Si vede che per il mondo io non dovrei cambiare.

PS Aggiungo che ho da qualche giorno al collo la Rosa di Lourdes.
Ma non pare funzioni molto.
Cioè, se funziona ho il terrore di pensare cosa sarebbe successo se non l’avessi avuta.

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