Dato che a me piace
informarmi, ho deciso di capire cosa fosse il movimento politico messo su da
Adinolfi. Sono quindi andato sul sito del partito (una pagina del quotidiano
LaCroce) e ho così letto i 26 punti salienti del programma politico del
Popolo della Famiglia, uno per ogni lettera. Al di là del fatto che non ho
mai visto in vita mia un partita che specifica nel suo programma elettorale di
usare come fonte i Compendi della Dottrina Sociale della Chiesa (!?!),
eccovi i 26 punti riassunti:
“A” come ambiente, per una ecologia integrale: in
pratica rispetto delle biodiversità (e qui ci sarebbe una battutaccia del tipo il
sedano di montagna sì e il finocchio di città no?), utilizzo delle risorse con sobrietà
e senza sprechi, valorizzare le biotecnologie che soddisfano l’alimentazione e
la salute e favorire la libera circolazione di beni primari come acqua e cibo.
“B” come bene comune: la vita umana deve essere tutelata
facendo si “che non si possano
sacrificare esseri umani pretendendo di conseguire il “bene” (aborto, divorzio, eutanasia, stepchild
adoption).” L’ultima si vede che l’hanno aggiunta in questi mesi, perché
vedere questo fritto misto messo tutto allo stesso livello fa davvero male agli
occhi.
“C” come carità, ovvero la carità come
criterio supremo del comportamento sociale, e come primo servizio della politica. Niente da dire,
andiamo avanti.
“D” come
destinazione universale dei beni: ridistribuzione dei beni
pubblici e subordinazione di tutti gli altri diritti, dalla proprietà privata al libero
commercio, a questo diritto, per far sì che tutti i cittadini abbiano accesso
ai servizi pubblici essenziali e ad una abitazione di proprietà, che sia consentito
l’accesso di singoli e aziende ai mercati del lavoro e del credito, che si
inducano i proprietari di immobili a non tenere inoperosi i beni posseduti e di
destinarli all’utilizzo di chi ha bisogno o all’attività produttiva, che si estenda
il più possibile i frutti del recente progresso e tecnologico e che si favorisca
l’equa distribuzione della terra coltivabile. Mi sembra di essere in un libro
di Orwell.
“E” come educazione OVVERO “Il figlio è mio e me lo
istruisco io.” In pratica la famiglia ha un ruolo “originale e
insostituibile” nell’educazione dei figli e il ruolo materno e quello
paterno sono ugualmente necessari. Per questo motivo la famiglia ha diritto ad
assistenza per la procreazione e l’educazione dei figli e tutti hanno diritto
ad una cultura e ad una scuola libera e aperta. Commovente, se non
esistessero in Italia le scuole PARITARIE. Andiamo avanti.
“F” come famiglia. E qui arriviamo al nocciolo
grosso della questione. Il Popolo della Famiglia qui scomoda addirittura l’art.31
della Costituzione e l’ISTAT per affermare che in Italia si fanno sempre meno
figli e quindi bisogna aumentare la natalità e agevolare le famiglie numerose.
Come, non è dato saperlo.
“G” come
giustizia, in pratica dare ad ognuno il suo e ciò che gli compete, senza dimenticare
che “la legge
morale naturale riguarda non solo la bioetica ma anche i temi economici, come
il giusto prezzo o il giusto salario”, con un occhio di riguardo verso i malati e i
bisognosi.
“H” come handicap. Ritorniamo ed allarghiamo il
concetto di malato e qui si chiede il riconoscimento della condizione di
svantaggio delle persone handicappate che devono essere aiutate nel
miglioramento delle loro condizioni di lavoro fisiche e psicologiche, promuovendo anche un’opera
di sensibilizzazione sui temi della disabilità nelle scuole e sui mass media
(questi qui non sanno forse dell’esistenza di Pubblicità Progresso). Ma qui
viene il capolavoro che vi lascio gustare appieno: “Pare che il disabile abbia una vita che “non merita di essere vissuta” e ciò conduce progressivamente all’eugenetica. D’altronde, ormai,
di disabili non ne nascono quasi più, per via di una selezione prenatale e,
l’eutanasia diretta, quella che consiste cioè nel mettere fine, con un atto o
l’omissione di un’azione dovuta, alla vita di persone handicappate, ammalate o
prossime alla morte, merita di essere rubricata come reato penale.”
“I” come impresa. Si predica un ritorno alla
piccola impresa a conduzione familiare con lo Stato che ha il dovere di favorire le piccole e
medie imprese (PMI) e l’impresa familiare attraverso, per esempio, l’unione del
capitale del piccolo risparmio con il credito alla piccola impresa agraria,
artigianale, industriale, commerciale o, da parte del legislatore nazionale,
operare per una detassazione delle spese fisse, per ricerca e investimento
delle PMI.
“J” come Jackpot ovvero il gioco d’azzardo. Qui
Marione ci va duro. I giochi d’azzardo sono moralmente inaccettabili
soprattutto perché commissionati dallo Stato e ciò scatena la dipendenza dal
gioco che diventa patologica. In tale contesto non è ammissibile che i siti Internet
di gioco d’azzardo fioriscano indisturbati. Quindi AAMS, SNAI, Sisal, Bet365 e varie, fottetevi.
“K” come Kyoto (Ma non avevamo già parlato di ambiente prima?). Si
chiede il rispetto del Protocollo di
Kyoto sulla riduzione del riscaldamento globale ma deve essere una cosa “fluida”,
costantemente e periodicamente valutata a livello scientifico, politico e
giuridico, a livello sia nazionale sia internazionale. Si chiede poi che ogni
cittadino si passi una mano sulla coscienza e sviluppi un maggior senso di
responsabilità. Infine, ecco la piccola perla antiscientifica e anche vagamente
complottista: “L’inquinamento prodotto
dall’uomo, comunque, è probabilmente sopravvalutato nella sua capacità
d’influire sul clima, le cui variazioni sono epocali e avvengono per cause per
lo più poco conosciute (macchie solari, andamenti ciclici, etc.).” Jackpot
(ops, l’ho già scritto prima).
“L” come libertà. E qui andiamo un attimo in
confusione con tutto il resto. Perchè, se mi affermi che ogni persona “creata ad immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta
come essere libero e responsabile, di realizzare la propria vocazione personale
ed è libera di cercare la verità, professare le proprie idee religiose,
culturali e politiche; esprimere le proprie opinioni; decidere il proprio stato
di vita; decidere il proprio lavoro per quanto possibile; costruirsi la propria
famiglia; associarsi con altri per finalità di bene comune” non puoi dirmi subito dopo “La libertà deve esplicarsi, d’altra parte,
anche come capacità di rifiuto di ciò che è moralmente negativo”. Questa
non è liberta, questo è razzismo.
Ah, se una persona è libera di essere quello che vuole, perché gli omosessuali
non lo sono? Ma su questo torneremo più avanti.
“M” come manutenzione e opere pubbliche. La pubblica amministrazione, a
qualsiasi livello, deve servire i cittadini e per questo via a semplificazione
e gestione della cosa pubblica non in mano ai privati anche per evitare tangenti
e corruzione. Quindi una politica statalista.
“N” come natalità. Torniamo sui bambini come espresso sul punto F. Dato
che il tasso di fertilità è attualmente al di sotto del livello di sostituzione
necessario a mantenere stabile il livello demografico DEVE essere messa in atto
una politica natalistica ragionata e costante, attraverso misure come uno
stipendio alle neo-mamme, case a costi calmierati per chi si deve sposare, maggiore
sostegno alle aziende familiari e una riserva di posti nei concorsi pubblici
per i candidati giovani da poco sposati. E fanculo gli altri.
“O” come organizzazione sanitaria. Bisogna migliorare la sanità pubblica
con le poche risorse economiche disponibili che devono (perché basta l’assistenza
di base e per il resto devi saperti curare da solo) riflettersi su bambini
nascenti, donne incinte, anziani, malati gravi e disabili bisognosi di cure. Inoltre,
si chiede di consentire al personale sanitario di attuare l’obiezione di coscienza e alla cittadinanza di non sostenere azioni
moralmente cattive attraverso l’obiezione
fiscale: ciliegina sulla torta si invoca a gran voce il diritto alla vita e
che esso venga salvaguardato da sanzioni penali e da qualsiasi danno sul piano
legale, disciplinare, economico e professionale. Belle merde.
“P” come persona umana. Tutto intorno a te. (Non era
Banca Mediolanum?) Il programma richiama i quattro principi fondamentali dell’uomo
(dignità
della persona, bene comune, solidarietà, sussidiarietà) e rimarca il primo,
piazzandoci subito dopo il diritto alla
vita (dal concepimento fino alla morte naturale), il diritto a vivere in una
famiglia unita e MORALE, il diritto
a maturare la propria intelligenza e la propria libertà nella ricerca e nella
conoscenza della verità, il diritto a partecipare al lavoro per valorizzare i
beni della terra ed a ricavare da esso il sostentamento proprio e dei propri
cari E il diritto a fondare liberamente una famiglia e ad accogliere ed educare
i figli, esercitando responsabilmente la propria sessualità. Quindi SCOPA RESPONSABILMENTE.
“Q” come quoziente familiare. Qui
andiamo un attimo sullo specifico. Il PdF vuole stabilire un criterio di progressività del
sistema tributario in ragione della capacità contributiva della famiglia nel
suo insieme: spiegato in parole povere, se uno dei due ha dei finanziamenti o
delle tasse che gli fanno guadagnare di meno, la tassazione non dovrà colpire
il reddito in quanto tale, ma quello diminuito dei costi necessari per far
fronte a questi oneri. In pratica il reddito complessivo viene “tagliato a
fette” per il peso effettivo dei componenti in famiglia. Tutto questo per far
pagare meno tasse alle famiglie unite e con due o più figli. E chi se ne frega
delle coppie sterili o dei single. E mi sembra giusto.
“R” come equa retribuzione del lavoro. In questo
paragrafo viene stigmatizzato lo sfruttamento del lavoro, in particolare dei minori, degli
immigrati, dei disabili e delle donne. Il lavoratore ha anche dei diritti (Ah,
la Tauromachia! NdR) come un giusto stipendio, il riposo di Domenica (perché devi
andare a messa!), la sicurezza nel lavoro, la tutela in caso di malattia o
incidente, la maternità, la conciliazione tra lavoro e famiglia, la sovvenzione
nella disoccupazione, la pensione. Inoltre si scoraggia l’eccessiva
flessibilità nei rapporti di lavoro e si reputa inaccettabile la lotta di
classe ma si salva il diritto di sciopero. Grazie tante, a quando anche i carri
trainati dai buoi?
“S” come sussidiarietà. Protagonisti del proprio
futuro. The Big Society. Stavolta ho lasciato il titolo per intero. In
pratica il PdF propone di sostituire al welfare centralista la sussidiarietà locale
garantita, a suo dire, dalle famiglie, dai gruppi e dalle realtà territoriali locali. Esempio?
L’aiuto informale dato alle coppie dalle famiglie d’origine, dalle comunità
parrocchiali e non, nei momenti critici della vita (disoccupazione, madri lavoratrici
con figli piccoli, anziani non autosufficienti, disabili). Questo però non deve
essere frainteso come una sorta di “ammortizzatore sociale” su cui si è basato
lo Stato in questi anni. Non è questa la sussidiarietà.
“T” come tasse. “Il rispetto
dell’autorità corrisponde all’ordine stabilito da Dio. Per questo si dà a
Cesare quel che è di Cesare” Quando uno ti comincia così cosa vuoi aggiungere? Basandoci sul principio
secondo il quale la tassazione è una forma di solidarietà sociale, l’obiettivo
verso cui tende il movimento è quello di avere un fisco dove le tasse sono eque
e razionali e vanno pagate (vallo a dire al Vaticano) , dove la spesa pubblica è
amministrata con rigore e integrità (gli stipendi devono essere giusti, le
risorse pubbliche non vanno derubate) e dove la spesa pubblica va distribuita
sul territorio tenendo conto dei talenti e delle famiglie.
“U” come urbanistica. Qui parliamo di casa. Il movimento
critica l’abitare anonimo dei grandi centri urbani e il sovraffollamento
cittadino che, sommato alla crisi morale e al crimine ha diffuso ha causato un
degrado, morale e sociale, senza precedenti. Ciò ha portato a piegare la vita alle
esigenze del consumo con una “perdita metafisica” dell’intimità della casa, che
genera senso di solitudine, estraneità, alienazione. MA non solo la società
urbana necessiterebbe di un riequilibrio demografico e di decisi interventi
architettonici ed infrastrutturali. La “qualità della vita” nelle zone
periferiche e rurali, infatti, urge di una politica di riqualificazione umana
dalla quale potrebbero scaturire risultati positivi per l’intera comunità.
“V” come verità. La verità vi farà liberi. “Oltre ai princìpi che presiedono alla costruzione di una società degna
dell’uomo (dignità umana, bene comune, solidarietà, sussidiarietà), la Dottrina
sociale della Chiesa indica anche dei valori fondamentali, i principali dei
quali sono carità, giustizia, libertà, verità. La carità è il più importante di
tutti e dà senso agli alti tre. Rispettare questi valori conduce alla propria
perfezione e ad una convivenza sociale più umana.” In altre parole, bisogna cercare
la verità costantemente ed educare i figli alla ricerca di essa. Cosa sia questa Verità non è dato però
saperlo. Ma un paio di idee ce l’avrei.
“W” come welfare partecipativo. Si parla di nuovo del principio
della solidarietà cittadina: lo Stato non deve fare ciò che un cittadino può
fare da solo (uhm, io che pago le tasse
a fare?). Lo Stato si deve porre come bilancia in tema di livelli
essenziali di assistenza e di rispetto delle leggi; gli attori sociali
contribuiscono ciascuno nel proprio ambito a soddisfare i bisogni di cura,
sanità ed assistenza con spirito di servizio e rispetto delle leggi e dei
regolamenti statali. In casi di particolare gravità o di latenza dei soggetti
sociali, lo Stato interviene direttamente in via sussidiaria. E io ripeto la
frase di prima: e le tasse che le pago a fare se secondo te posso fare da me
delle cose?
“X” come xenofilia equa ed equilibrata. Società
multiculturale o società multietnica? Tutti i colori del mondo, ma sotto la
stessa bandiera. Anche qui ho
volutamente lasciato il titolo per intero. Allora… Partiamo dal presupposto che
gli immigrati sono innanzitutto persone, e la prima accoglienza è un dovere (e
per la miseria, se non me lo dici tu che sei un movimento politico di fede
cattolica!). MA i flussi migratori vanno regolamentati secondo criteri di
equità e di equilibrio per evitare tensioni sociali e va promosso il diritto al
ricongiungimento familiare. Nello stesso momento gli immigrati si devono
confrontare con la legge civile e con la legge morale naturale in tema di
rispetto della dignità umana, tutela della famiglia, libertà dei diritti civili
e politici, libertà di culto. E qui scappa il capolavoro diplomatico internazionale:
“La reciprocità nelle relazioni
internazionali esige la tutela dei cristiani nei paesi dove sono perseguitati.”
Facciamo di nuovo le crociate?
“Y” come Y chromosome. Educare sì alla sessualità, ma
rispettando l’identità e l’armonia maschio/femmina. Io qui vi attendevo al
varco. Questo paragrafo lo lascio intero con tutte le citazioni, così ve lo
godete per bene. “Il cromosoma Y, uno dei due
cromosomi umani determinanti il sesso (l’altro cromosoma sessuale è il
cromosoma X), viene tramandato di padre in figlio. Siccome i genitori hanno una
responsabilità primaria nella sfera dell’educazione sessuale, è loro
diritto-dovere assicurare che i loro figli apprendano in modo ordinato e
progressivo il significato della sessualità e imparino ad apprezzare i valori
umani e morali ad essa collegati (cfr. Compendio DSC, n. 243). I genitori
devono essere messi in condizione di verificare e scegliere le modalità con cui
viene attuata l’educazione sessuale nelle istituzioni educative, al fine di
controllare che un tema così importante e delicato sia affrontato in modo
graduale e senza ridurre il tutto alla genitalità o all’anatomia. L’educazione
affettiva e sessuale, inoltre, deve abbracciare la totalità dell’essere umano,
non solo gli aspetti fisici, ed essere calibrata allo specifico dell’identità
maschile e femminile, realtà complementari ma differenti. Si tratta, insomma,
di preparare i futuri sposi, uomini e donne del domani, all’amore di comunione
e fecondo.”
“Z” come tolleranza zero verso chiunque attenti alla
sicurezza. Lo Stato e
le Istituzioni locali deve fare il duro e cattivo verso chiunque attenti alla
sicurezza fisica delle persone, dei rapporti sociali, del credito etc.
Particolare severità va portata verso chi corrompe o tenta di corrompere,
all’interno del mondo della scuola, dei media e dello sport, i giovani (NEGLI ORATORI NO???) Non si deve solo disincentivare
o punire il crimine, ma si deve anche collaborare positivamente all’opera di
educazione e formazione delle giovani generazioni da parte delle famiglie e
delle varie agenzie educative presenti sul territorio. L’obiettivo secondo il
PdF si deve tradurre nell’elaborazione di programmi di prevenzione ben studiati
che diano vita ad un sistema legale severo e ben conosciuto che stronchi i
fautori e responsabili di: 1) pedofilia,
2) violenza sessuale, 3) diffusione delle droghe; 4) promotori del loro uso e della “cultura
dello sballo”, 5) doping sportivo,
6) teppismo negli stadi, 6) degrado di città e beni culturali. Ci
mancano solo il satanismo e il Gioca Jouer e siamo al gran completo.
In pratica,
si tratta di ritornare ad un sistema statalista e sussidiario con la famiglia
al centro (eterosessuale e numerosa… ho come l’impressione di tornare indietro
di 70 anni…) e con ognuno che deve fare la sua parte e sgravare lo Stato dalle
incombenze inutili. Centrale il diritto alla vita e alla autodeterminazione
così come l’ambiente e la natalità, visto come vero grande problema della
società italiana. Mi ripeto ma mi sembra di leggere un libro su di una società
distopica e ucronica.
Gli altri commenti
li lascio a voi.
PS Per chi volesse leggere il programma originale: http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2016/03/23/politica/il-programma-del-popolo-della-famiglia-26-punti-di-orientamento
PS Per chi volesse leggere il programma originale: http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2016/03/23/politica/il-programma-del-popolo-della-famiglia-26-punti-di-orientamento